martedì 28 giugno 2011

Marilena Ferrari fa il bis su Rai Tre

Credo che siano pochissime le aziende che sono entrate per ben due volte nel mirino della trasmissione "Mi Manda Rai Tre".

Tra queste c'è
la FMR di Marilena Ferrari.

Di seguito la trascrizione della puntata del
24 giugno 2011 così come è stata pubblicata sul sito della Rai.

Appena saremo in grado di scaricare il video (comunque disponibile a questo indirizzo per la visualizzazione in streaming) pubblicheremo anche quello.



martedì 22 febbraio 2011

Ci scrive un venditore, e noi rispondiamo

Un venditore che ha scelto lo pseudonimo "ONESTO" ci scrive per raccontarci alcune cose. Il testo integrale del suo intervento lo trovate cliccando qui.



Noi ci limitiamo a riportarne alcuni passaggi degni di commento:

"ci tengo a precisare che stiamo parlando di un' azienda commerciale e non di un ente di beneficenza per cui credo che sia normale che lo scopo sia quello del profitto"
 Quanti libri crede che si venderebbero se ogni venditore fosse obbligato a presentarsi dicendo "Salve, io sono qui con lo scopo di generare dei profitti per l'azienda in cui lavoro"?



"nella mischia ci stanno sia persone oneste e professionali che persone senza scrupoli"


E perché a noi risulta in base a numerose testimonianze che l'azienda non prende mai le distanze dai suoi rappresentanti più spregiudicati, e anzi insiste nel pretendere i pagamenti anche quando gli acquirenti segnalano di essere stati vittime di un venditore senza scrupoli?


"Per essere più chiaro, intendo che se compro un kilo di mele e tornando a casa mi accorgo che la metà sono mele marce, forse non è proprio corretto da parte mia dire che TUTTI i fruttivendoli sono dei ladri !!"


Sì, ma quando ci si accorge che una mela è bacata e lo faccio notare al fruttivendolo, di solito le cambia o ci rimborsa.


"la sera mi piace andare a letto in pace con me stesso e poter dire ai miei figli che hanno un padre di cui andare fieri".


E lei è fiero di alcuni comportamenti adottati dall'azienda in cui lavora? Ha visto il video di "Mi Manda RaiTre?" E' stato fiero quando ha visto la casa di quella signora anzianissima piena di statue e libri che non aveva mai aperto, "rifilati" dai venditori solo per approfittarsi della sua pensione? E' fiero quando viene rifiutato il recesso anche a clienti evidentemente raggirati?


"se voi oggi aveste in mano un qualsiasi libro (anche un topolino) dell'anno 1600, che valore avrebbe?"

Allora forse è meglio abbonarsi a Topolino, costa di meno, e rende di più alle future generazioni. Scherzi a parte, il suo ragionamento non sta in piedi, perché non stiamo parlando di valore ma di profitto, perché gli investimenti mirano al profitto. Il profitto è la differenza tra il prezzo pagato e il prezzo di vendita, e la sfido pubblicamente a vendere in un'asta o in una trattativa privata un libro FMR Art'è ad un prezzo maggiore di quello a cui è stato pagato. E allora se proprio devo investire in libri d'arte, meglio comprare per 200 euro un catalogo raro del '900 che aspettare quattro secoli per vedere aumentare il valore "archeologico" di un libro FMR del terzo millennio che costa migliaia di euro. Se questo fosse davvero un investimento sicuro, tutti quei libri li avrebbero comprati i venditori che invece cercano di rifilarli ad altri. In tutta onestà, se suo fratello, un suo amico, suo padre o suo cugino le chiedessero come investire dei soldi, lei gli direbbe di comprare i libri dell'azienda in cui lavora?

E si noti che abbiamo scritto "il prezzo di vendita" e non "il prezzo di listino" perché a quanto mi risulta non esiste un listino ed ogni opera viene "valutata" da chi la vende in funzione delle capacità di spesa dell'acquirente. Lo dico perché alcuni libri che ho visto segnalati su "Mi Manda Rai Tre", mi risultano venduti per cifre differenti da quelle indicate nel programma.


"vi ricordo che stiamo parlando di un azienda con oltre 50.000 clienti in tutta italia, che esiste da 20 anni e che è stata quotata in borsa".


E la nostra redazione le ricorda cortesemente che dopo i primi tentativi di speculazione l'azienda ha dovuto uscire dalla Borsa perché non riusciva a stare sul mercato azionario, che il numero dei clienti non ha nessun significato se non viene fornito contestualmente anche il numero dei reclami, e che la correttezza di una azienda non si misura dalla sua longevità.


Cordiali saluti.

Art' è, ispezione della Finanza per le vendite aggressive

Fonte:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/02/09/art-ispezione-della-finanza-per-le.html

09 febbraio 2011 — pagina 6 sezione: BOLOGNA


ART' È ispezionata dalla Finanza. L' Antitrust ha inviato nella sede dell' azienda di editoria di lusso e affinia Villanova di Castenasoi finanzieri del Comando unità speciali di Roma, per verificare la fondatezza delle molte denunce su presunti comportamenti commerciali scorretti. Mesi fa era già stata data notizia a proposito dell' intenzione di molti clienti di aderire ad una class action intentata dall' avvocato Giulio Volpe. La presidente del Gruppo Art' è, Marilena Ferrari, aveva parlato di «persecuzione» ai suoi danni, ma ora, se le contestazioni troveranno conferma, rischia una multa fino a 500 mila euro. Le contestazioni rivolte alla società sono parecchie, riguardano le modalità aggressive messe in opera dai venditori dell' azienda. Secondo le denunce, venivano pubblicizzati libri in libera visione, ma al momento del contatto veniva comunque imposto l' acquisto di un altro libro. Ci sono contatti con anziani o disabili mentali, ai quali veniva garantito il riacquisto dei volumi di lusso senza poi mantenere la promessa. A "clienti istituzionali" veniva proposta l' assegnazione di un volume dicendo che era autorizzata dal Vaticano, ma poi dopo l' "assegnazione" venivano chiesti i soldi. Venivano infine inviati solleciti di pagamento a persone diverse da quelle alle quali era stata fatta la vendita. Mentre ieri la Finanza di Roma era nella sede di Art' è, il comandante dell' Emilia Romagna Domenico Minervini e il comandante di Bologna Giancarlo Pezzuto hanno presentato il bilancio del 2010, a cominciare dalle 5 denunce per infedele dichiarazioni al fisco contro imprenditori o ereditieri bolognesi, i cui nomi figurano nella "lista Falciani" (dal nome dell' ex dipendente della sede ginevrina dell' Hsbc, banca inglese tra le più grandi del mondo, che l' ha resa pubblica). Altri sette denunciati risiedono in regione. I bolognesi della lista della Finanza sono 73 (84 invece nella lista della Procura). In regione sono 343, 41 dei quali hanno usufruito dello scudo fiscale, con un rientro di 80 milioni. Individuate anche nove persone sconosciute al fisco. In totale la lotta all' evasione internazionale ha portato a 221 interventi e al rimpatrio di 89 milioni, compresa San Marino: l' operazione ' Re Nero' ha riguardato 840 persone, per un volume di negoziazioni all' estero per 370 milioni. Nel 2010, la Finanza ha scoperto 111 evasori totali o paratotali (erano 101 nel 2009) e ricavi nascosti al fisco per 269 milioni (194 nel 2009). Significativo il dato economico della lotta alla criminalità organizzata: la Finanza nella nostra regione ha sequestrato beni alle organizzazioni mafiose per 70 milioni. Erano solo 6 l' anno prima. - LUIGI SPEZIA

mercoledì 18 agosto 2010

I libri FMR ART'E' e la bufala delle "rassegne"

Dei venditori FMR ART'E' si possono dire tante cose, ma non che non sappiano essere convincenti. Sul sito della "SoS Online" della ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) abbiamo scoperto una nuova tecnica di convincimento dei venditori di libri d'arte: la "mostra a pagamento".

Erano già note la vendita di libri commissionati dal Vaticano (Documentata da Striscia la Notizia), e le promesse di facili guadagni legati ad una ipotetica rivalutazione dei libri, (documentata da Mi Manda RaiTre e smentita anche su questo sito).


La novità che abbiamo scoperto oggi è la promessa di guadagnare soldi attraverso l'esposizione remunerata dei volumi acquistati, qualcosa del tipo "tu compri il libro, poi lo esponi in galleria e ricavi un compenso per ogni esposizione pubblica", un trucco dialettico molto ingegnoso, che ricade nella categoria generale del "ti dico quel che vuoi sentirti dire, basta che tu mi firmi il contratto che ti indebita per varie migliaia di euro".

Il tutto è raccontato da "Laura di Sassari", un'incauta acquirente che ha pubblicato la sua vicenda su questa pagina. Ecco il passaggio chiave di questa testimonianza:
Mi è stato proposto l'acquisto di una pubblicazione prestigiosa del costo di 2.000 euro, che avrei potuto esporre in una serie di rassegne per ricavarne un compenso, così da pagare l'opera nel giro di due anni quasi interamente grazie al ricavato dalle rassegne. L'iniziativa mi è stata esposta con tale dovizia di particolari, che mi sono lasciata persuadere.
In questo caso è stata applicata anche una variante della tecnica "ora o mai più: occasione unica da prendere al volo, non posso ripassare una seconda volta". Leggiamo cosa racconta Laura:
Purtroppo nel contratto non era esplicitato niente riguardo alle rassegne ed io non ho niente di scritto in merito. L'opera mi è stata presentata sul luogo di lavoro, tra l'altro con la precisazione che si trattava di un unico incontro al quale non avrebbe potuto averne seguito un altro. Avevo chiesto, infatti, che l'incaricato di FMR Art'è venisse per una seconda visita a casa, dove avrebbe potuto presentarmi la proposta con più calma e di fronte ai miei familiari perché mi sostenessero nella decisione, ma mi è stato detto che purtroppo poteva realizzarsi soltanto quella visita.
Come abbiamo già detto su questo sito, questo tipo di acquisti non vanno mai effettuati "a caldo", nel primo incontro con il venditore. Si cerca di essere furbi e di approfittare di una occasione vantaggiosa (chissà perché poi la propongono proprio a noi), e ci si scopre fessi ad aver firmato un contratto in fretta e furia.

Si è già detto e lo ripetiamo: non firmate mai nulla al primo incontro con un venditore di libri d'arte. Fatevi lasciare tutta la documentazione relativa all'acquisto e chiedete di ripassare dopo che avrete valutato le opere proposte. Se il venditore non accetta, si spazientisce o dice "ora o mai più", bisogna stare all'erta, non fatevi coinvolgere dalla sua fretta del venditore, e imponete i vostri tempi di decisione senza subire i suoi.

La regola d'oro da tenere a mente è la seguente: 
con tutte le offerte del tipo "ora o mai più" di solito è sempre meglio "mai più".

Il messaggio di "Laura di Sassari" risale al 10 novembre 2008, ed è molto simile nei contenuti ad un'altra segnalazione di "Marcella da Alghero" del 13 gennaio 2009
, il che sembrerebbe indicare che questa tecnica di persuasione sia utilizzata da uno o più venditori che operano in Sardegna, e per un lungo periodo di tempo.
Dal 2008 al 2009, le tecniche di persuasione dei venditori FMR ART'E' si sono raffinate nel tempo, e nel messaggio di "Marcella di Alghero" sono elencati altri ipotetici "vantaggi esca" che sono stati descritti verbalmente a questa acquirente senza avere nessun riscontro nelle condizioni oggettive di vendita:


- Possibilità di "noleggiare" a musei e manifestazioni l'opera acquistata per esporla al pubblico, con tanto di "Calendario delle Manifestazioni". (Come se fossero davvero delle opere d'arte uniche e non delle opere di artigianato prodotte in serie)

- Possibilità di rivendita alla FMR dopo 24 mesi; (Una bufala ricorrente dei vendtori FMR ART'E').

- Tessera di ingresso gratuito ai Musei nazionali ed alle maggiori manifestazioni culturali "previo invito da parte della FMR". (Un'altra esca utilizzata molto spesso)

Il tutto condito dalla firma di un "un documento che serviva a bloccare l'Opera data la tiratura limitata e che non aveva alcun valore contrattuale", che per giunta non viene fatto leggere al firmatario, ma solo fatto firmare rifiutandosi per giunta di farne una copia.

Una volta firmato il contratto, alla signora Marcella di Alghero serve a poco cercare di ricontattare il venditore, che dopo alcune false assicurazioni date per telefono si dà alla macchia, lasciando la signora Marcella in balia dei debiti contratti per aver firmato senza troppe precauzioni.

E da qui la seconda regola d'oro:

Non firmate nessun documento a cuor leggero, e se proprio volete firmare fatevi lasciare sempre una copia: tutto quello che firmate ha valore contrattuale e vi impegna legalmente con l'azienda che vi ha fatto firmare, e comporta degli obblighi di acquisto e di pagamento.

Di seguito riportiamo le pagine del sito ADUC nella loro integrità. (Cliccate sulle immagini per ingrandirle)





domenica 15 agosto 2010

La "Ricchezza Virtuale" dell'arte

Se uno vuole comprare oggetti d'arte o artigianato, è meglio che lo faccia per passione e collezionismo, perché se le motivazioni sono di natura economica, il rischio è quello di finire molto male

Ce lo conferma anche il forum di ClubART ( http://www.clubart.it/ ) un punto d'incontro su internet per chi si interessa di arte moderna e contemporanea.

Su questo sito si commenta il lavoro di artisti affermati e si ride anche dei venditori di fumo che propongono bufale, come alcuni "imbonitori televisivi". E c'è un messaggio del forum che ha attirato la nostra attenzione. Il succo del discorso è: attenti alle "bolle speculative" del mercato d'arte, perché quello che oggi vale una fortuna domani potrebbe valere quasi zero.

Questo è il messaggio nella sua interezza, così come è riportato su questa pagina. Uno spiraglio di verità che getta luce su tanta retorica fumosa dei venditori che ci propongono arte vera o presunta. (I grassetti li abbiamo aggiunti noi).


marte
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MessaggioInviato: Dom Apr 25, 2010 11:31 pm    Oggetto:Rispondi citando

Il mercato dell’arte è una truffa legalizzata”, mi ripete sempre un mio amico surreale, un mercante che ne ha viste di tutti i colori. E per “mercato dell'arte", naturalmente, intende quello italiano. E mi fa l’esempio di un giovane che eredita oggi una collezione di artisti che costavano cifre importanti venti o trent’anni fa ed oggi sono praticamente ignorati dal mercato (la lista, come si sa, è sterminata), e scopre con amarezza che la presunta “ricchezza” di famiglia era solo virtuale. Negli anni ’70 per acquistare un appartamento a Trastevere bastava vendere 7 quadri di Monachesi, oggi con gli stessi quadri si comprerebbe a malapena un sottoscala a Ladispoli… Con che spirito si potrebbe avvicinare quel giovane all’arte? Non lo sappiamo, sappiamo pero’ che di sicuro il suo approccio non potrebbe avere motivazioni speculatorie…
Uno su mille ce la fa, cantava Morandi, ma nell’arte questa stima è fin troppo ottimistica: sui libri di storia finira’ al massimo un artista su diecimila di quelli che credono di avere la patente da pittore. E la fine di Monachesi tra qualche anno la faranno Tomea, Tosi, Attardi, Calabria, Cantatore, Migneco, Fiume… Potrei continuare all’infinito.
E tra cinquant’anni tocchera’ ai vari Pusole, Vescovi, Floreani, Bazan, Di Piazza, Chiesi, Coda Zabetta, e via all’infinito. 

Escluso il “genio” di turno che, perché sostenuto da galleristi/finanzieri (niente paura, il termine è da intendersi nell’accezione economica, e non tributaria…), trovera’ ad ospitarlo una parete di qualche museo piu’ o meno trendy, piu’ o meno politicamente corretto.

Il mio amico chiede sempre riservatezza, su queste riflessioni.
Ed infatti io ne parlo solo tra collezionisti puri e fidati... Very Happy

Saluti da Marte
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venerdì 13 agosto 2010

Le bugie di Yahoo e la trappola dei "beni rifugio"

Yahoo Answers è un sito di domande e risposte, dove in teoria gli utenti si aiutano tra loro.

Ma ogni tanto capita anche qualche furbacchione, che getta fumo negli occhi per trarre in inganno gli utenti.

Come un tale signor Alberto, che ha risposto da ignorante o in malafede alla seguente domanda:

E' vero che i libri di pregio FMR si rivalutano nel tempo come i quadri?

Alberto risponde dicendo che i libri d'arte "con il tempo aumentano il proprio valore", senza dire che questo non accade con tutti i libri, così come non accade con tutti i quadri, o con tutte le sculture. Solo alcune opere d'arte aumentano di valore, ma per sapere quali sono ci vorrebbe la sfera di cristallo.

Quello che è certo è che i libri venduti porta a porta sono più precisamente oggetti di ARTIGIANATO prodotti in serie, e non opere D'ARTE in esemplari unici.

Le opere d'arte sono quelle che si vendono nelle case d'asta dove sono scortate a vista da guardie armate, e non quelle che un venditore a domicilio porta nel bagagliaio dell'auto per costringerti a comprarle con le tecniche persuasive dell'acquisto emotivo. Quelli possono essere ottimi prodotti in serie di artigianato, ma le opere d'arte sono ben altra cosa.

Che il valore degli oggetti d'arte possa anche crollare lo ha detto chiaramente perfino Fabio Lazzari, vice presidente di FMR e direttore artistico di ART'E', in una dichiarazione rilasciata al quotidiano "La Repubblica" il 19 aprile 2009, dove ha detto testualmente che:

"il valore di un oggetto d'arte è soggetto alle variazioni di mercato. Quest'anno i prezzi sono crollati del 40%"

Capito? L'artigianato dei libri FMR ART'E' è soggetto al saliscendi delle "variazioni di mercato", altro che la leggenda dei "beni rifugio" che "con il tempo aumentano il proprio valore", proprio come gli zecchini di Pinocchio che qualche "venditore di ricchezza" voleva fargli piantare nel "Campo dei Miracoli".

Il concetto è stato ribadito da Lazzari perfino davanti ai microfoni di "Striscia la Notizia", nella puntata del 20 aprile 2010. Lo citiamo testualmente:

"il punto di vista della società è che l'acquisto di un opera d'arte non debba essere in funzione dell'investimento patrimoniale o delle aspettative di un guadagno".

Peccato che nel video sia mostrata una venditrice che dichiara sfacciatamente il contrario. Proprio come il nostro amico "Alberto" che risponde alle domande su Yahoo.

Ecco qui il video estratto dalla puntata di Striscia la Notizia:



Ricapitolando:


- Se comprate libri d'arte a domicilio, non credete a chi vi dice che il loro valore aumenterà sicuramente col tempo. Se questo fosse matematicamente certo, quei libri se li sarebbe comprati lui.

- Se volete fare un investimento in oggetti d'arte, fatevi un giro in qualche casa d'asta che gode di una buona reputazione, e iniziate a sfogliare il catalogo.

- Se qualcuno vi propone una vendita a domicilio, non acquistate mai nulla alla prima visita del venditore, che conta sull'impatto emozionale del primo approccio.

- Se fate domande su Yahoo, fate attenzione, perché potrebbe rispondervi gente poco informata o addirittura gente "imbeccata" dalla stessa FMR ART'E' (come alcuni "anonimi" commentatori di questo sito) per dire che è tutto oro quello che luccica.



lunedì 9 agosto 2010

Zio Paperone, Wikipedia e le "clausole trappola" dei contratti


Anche nei fumetti c'è tanta saggezza utile a non farsi fregare. Basta vedere che cosa c'è scritto sull'enciclopedia Wikipedia alla voce "Paperon Dè Paperoni".

http://it.wikipedia.org/wiki/Paperon_de%27_Paperoni
Paperone è un affarista cinico, senza scrupoli e machiavellico  che pur di raggiungere i suoi scopi o pur di spendere poco o nulla è disposto a tutto, anche a barare. Spesso raggira suo nipote Paperino facendogli firmare contratti che contengono clausole e cavilli scritte in piccolo che lo costringono a lavorare gratis per lui, oppure a rinunciare alla sua quota di tesoro. Oppure lo ricatta con la lista dei debiti.
Che cosa impariamo osservando Zio Paperone e i suoi soprusi su Paperino? Proviamo a riassumere:

- Non fidatevi di nessuno ad occhi chiusi. Se si tratta di firmare un contratto, potreste pentirvi anche se ve lo propone uno zio.

- Sappiate che chi fa affari è disposto a tutto pur di raggiungere i propri scopi. Anche a barare inserendo nei contratti clausole e cavilli che vanno a vostro svantaggio, che vi possono costringere a "lavorare gratis" come fa Paperino con lo Zio Paperone dirottando i vostri stipendi o i vostri sudati risparmi a chi vi ha fatto firmare quel contratto.

- Non firmate nulla senza esservi prima consultati con un legale o con una persona di vostra fiducia dopo aver letto attentamente in ogni sua parte il contratto che vi viene proposto.

- I contratti di vendita sono pieni di "clausole trappola", perché sono scritti da una azienda che fa giustamente il proprio interesse, e non da un ente benefico di aiuto agli acquirenti.

- Se contraete dei debiti con una azienda, date a questa azienda un potere che in casi estremi può spingersi fino al PIGNORAMENTO DELLA VOSTRA ABITAZIONE DI PROPRIETA' per recuperare i crediti. In questi casi la casa viene valutata al PREZZO STORICO DICHIARATO AL CATASTO, e quindi ben al di sotto del suo effettivo VALORE DI MERCATO.

Ma sentiamo in dettaglio che cosa dice Wikipedia alla voce "pignoramento":
La valutazione del bene (...) per un pignoramento (...) avviene a cura di periti incaricati dal giudice, e non dal creditore che tenderebbe a sottostimare il reale valore di mercato del bene per poterlo ricomprare a un prezzo di realizzo durante l'asta.

Le abitazioni non sono oggetto di perizia, e il loro prezzo base dell'asta alla prima sessione è pari al valore catastale dichiarato al momento dell'acquisto per il passaggio di proprietà. (...)

La legislazione non prevede un criterio di proporzionalità fra il credito da garantire e il bene pignorato. Spesso il creditore sceglie la casa perché è un bene immobile e difficilmente si riesce a vendere nel tempo di alcuni mesi previsto dalla procedura (...).

Ne risulta che il pignoramento di immobili avviene anche per crediti di valore molto minore; la valorizzazione al costo storico di acquisto anziché al valore corrente di mercato non tiene conto degli eventuali lavori di messa a norma e di allargamento apportati all'immobile negli anni, e soprattutto della forte rivalutazione dei prezzi delle case nel tempo.

Per di più, è una prassi dichiarare un valore catastale parecchio inferiore al prezzo pagato per l'acquisto, perché sul valore catastale saranno poi calcolate le imposte sulla casa. Un prezzo molto basso facilita la vendita all'incanto e assicura al creditore tempi rapidi di recupero, se non dell'acquisto di un immobile a prezzi di realizzo.

D'altra parte, il debitore può trovarsi privato di una fissa dimora, e con una differenza (rispetto al ricavato della vendita all'incanto) che non è sufficiente ad acquistarne una nuova, essendo l'immobile venduto al costo storico e non ai prezzi correnti. Più in generale, la perdita a causa di una vendita del bene a prezzi inferiori a quelli correnti può essere vista come una "sanzione" per il ritardo di un pagamento, l'equivalente di una multa, molto più alta dell'importo da restituire.
Capito? Si comincia col comprare libri d'arte da poche migliaia di euro, e se accade qualcosa di imprevisto che rende impossibile proseguire coi pagamenti rateali si corre il rischio di perdere una casa che ne vale parecchie decine di migliaia.

A questo punto viene da chiedersi quante persone sole, anziane e senza eredi hanno inconsapevolmente "lasciato in eredità" la propria casa ad aziende di vendita a domicilio, solo per aver firmato un accordo di vendita rateale, magari sotto la pressione psicologica del venditore o senza essere pienamente coscienti di quello che stavano facendo. La casa viene valutata al prezzo di acquisto, senza tener conto dell'inflazione o dell'aumento del valore degli immobili, e quindi una volta pignorata e messa all'asta all'azienda creditrice bastano pochi spiccioli per acquistarla.

( Ovviamente queste sono solo ipotesi, e non stiamo affermando che ci siano aziende che abbiano effettivamente adottato queste politiche di "recupero crediti". Vorremmo semplicemente verificare se qualcuno ha notizie di casi come questo. In caso affermativo contattateci sulla nostra pagina di segnalazioni.)

In definitiva, se proprio ci tenete a indebitarvi per acquistare libri di artigianato artistico, la regola d'oro è: NON FIRMATE MAI NULLA AL PRIMO PASSAGGIO DEL VENDITORE/PROMOTER.

Fatevi lasciare dal venditore una copia del contratto e ditegli di ripassare dopo che l'avrete esaminata con l'aiuto di amici e di esperti. Se il venditore si infastidisce, si innervosisce o vi propone "offerte irripetibili da prendere al volo immediatamente", o qualunque altro genere di proposta del tipo "ora o mai più" è proprio allora che dovete iniziare a insospettirvi e a farvi delle domande:
- Se l'offerta è così vantaggiosa, perché questo venditore si è scomodato a proporla proprio a me e non la propone ai suoi amici e parenti, o agli inquilini del suo condominio?
 - Se i soldi investiti in libri d'arte crescono come gli zecchini di Pinocchio nel campo dei Miracoli, perché questa persona fa il promotore d'arte per guadagnarsi lo stipendio anziché arricchirsi acquistando libri e rivendendoli a peso d'oro?
- Se l'offerta è così eccezionale, perché il venditore insiste tanto per farmela accettare? In fin dei conti ci sono tantissime persone pronte ad approfittare di offerte VERAMENTE eccezionali e vantaggiose, perché insiste proprio con me? Mi vuole davvero bene e vuole fare il mio interesse o sta cercando di rifilarmi qualcosa che gli sarebbe difficile vendere ad altri?
- Se questi libri sono veramente libri d'arte con un alto valore collezionistico e non semplici opere di artigianato prodotte in serie, perché sono venduti porta a porta anziché essere venduti in case d'asta come le vere opere d'arte?

A tutti i "paperini" in ascolto, diciamo solamente di pensarci bene prima di firmare qualsiasi foglio di "Zio Paperone".

giovedì 5 agosto 2010

Marilena Ferrari, un curriculum di tutto rispetto: vent'anni di esperienza come venditrice a domicilio

Non credete quando i venditori di libri FMR - ART'E' vi dicono che l'arte non è per tutti, che non tutti sono in grado di capirla (e di pagarla) che insomma che la vera arte non è popolare. Il curriculum di Marilena Ferrari, matrona e anima della FMR - ART'E' sta a dimostrare l'esatto contrario: l'arte è popolare e può capirla anche chi non ha titoli di studio specifici, origini nobili o pedigree particolari.

Marilena Ferrari dimostra che per diventare la più grande venditrice italiana di libri d'arte non è necessario aver studiato storia dell'arte, aver fatto ricerche rilevanti nel settore artistico, nè tantomeno avere esperienza nel settore specifico dell'arte. Per avere successo in questo campo bisogna sudare tanto e vendere tantissimo, e poco importa se i prodotti sono "opere d'arte" oppure toner per fotocopiatrici, cosmetici o enciclopedie.

Rovistando nella lunga memoria della rete internet, infatti, troviamo un articolo nell'archivio di Panorama.it, dove si descrive il profilo della Ferrari, soprannominata "La regina di quadri" per le sue spiccate doti di imprenditrice e venditrice:
figlia di un agricoltore del Cremonese partita dieci anni fa con 1 miliardo di lire, frutto dei risparmi di 20 anni di lavoro come venditrice di cose disparate (toner Rank Xerox, pasti Gemeaz, cosmetici Avon ed enciclopedie Treccani), e l'idea di «portare l'arte a casa degli italiani» a prezzi abbordabili. 
Da questo articolo sembra che la grande passione di Marilena Ferrari, coltivata per un intero ventennio della sua esistenza, non sarebbe l'arte, ma il commercio, la vendita, la conquista e l'affabulazione del cliente. E un altro passaggio rivelatore svela anche alcune strategie commerciali della "Regina di Quadri":
una volta che ha elenchi validi in mano, è pronta a scatenare quelle che chiama scherzosamente «le sue armate». Con un meccanismo collaudato che, assicura, «è riproducibile in qualsiasi paese» e che ruota intorno a un sofisticato software, in grado di ottimizzare le visite «e rendere produttivo al 70 per cento il tempo dei venditori».
Peccato che l'articolo non abbia approfondito le modalità con cui si possono ottenere questi "elenchi validi" di potenziali clienti, penso che sarebbe stato molto istruttivo e interessante capirci qualcosa in più.

Ad esempio, come mai clienti contattati da FMR - ART'E' ci hanno segnalato di essere stati in passato clienti Treccani?

E' possibile che il lavoro in Treccani abbia portato in dote alla Ferrari un nutrito indirizzo di acquirenti di enciclopedie su cui far scatenare "le sue armate" di venditori? Speriamo di no, e ci auguriamo che questa ipotesi sia presto smentita.

Di seguito riportiamo l'articolo di Panorama Online nella sua interezza:
(Fonte: http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001016397 )


mercoledì 4 agosto 2010

Comprate azioni FMR ART'E', anzi no: sbrigatevi a venderle.

Questa volta non parleremo di venditori a domicilio, perché loro non sono i soli a cui capita di dare a volte dei consigli sbagliati. Quando si tratta di investimenti d'arte, nessuno ha la lampada di Aladino o la sfera di cristallo, e quindi TUTTI I CONSIGLI (anche quelli che sembrano dati da grandi esperti o siti autorevoli) vanno ATTENTAMENTE VALUTATI prima di procedere a un'acquisto, perché poi se un investimento va male nessuno di quelli che ce lo avevano "garantito" sarà disposto a rimborsarci, e i soldi che si rischiano sono i nostri e non quelli degli esperti.


A dimostrazione che nessuno ha la verità in tasca sull'andamento del mercato dell'arte, vi proponiamo due pagine tratte dallo stesso sito web ( www.soldionline.it ). Nella prima, datata 12 settembre 2008, si consiglia l'acquisto di azioni FMR ART'E' come un buon investimento. Il titolo è entusiastico: "Intermonte dice di acquistare FMR-Art'è" (Intermonte è una società di consulenza finanziaria).


Ma vediamo nel dettaglio il "pronostico" di questi analisti della finanza. (I grassetti sono miei)
Secondo gli analisti di Intermonte, in un’analisi datata 10 settembre, i conti del primo semestre di FMR-Art'è sono "soddisfacenti" in termini di crescita del fatturato e provano ancora una volta che i prodotti della compagnia sono insensibili al deterioramento dello scenario macroeconomico. La leggera contrazione dei margini, invece, non sembra preoccupare gli esperti, perché è il risultato di investimenti già programmati e annunciati per il miglioramento del brand. 
Gli esperti non si preoccupavano, ma gli investitori avrebbero dovuto preoccuparsi eccome. Per rendersene conto basta guardare un altro articolo, pubblicato 15 mesi dopo il precedente, esattamente il 23 dicembre 2009 e intitolato "Fusione con Codex: quale destino per il titolo Fmr Art'è?"


Quando la società sta per essere ritirata dalla quotazione in borsa, l'invito è quello di salvare il salvabile vendendo le azioni a prezzo di realizzo prima che sia troppo tardi per farlo. A chi chiede cosa fare con le azioni di FMR ART'E' soldionline risponde che
l’unica soluzione ragionevole che le rimane è il recesso da far valere entro 15 giorni dalla data di iscrizione nel registro delle imprese della delibera dell'Assemblea straordinaria che approva il progetto di fusione.
Morale della favola: DIFFIDATE SEMPRE DI TUTTO E DI TUTTI quando si tratta di mettere in gioco i vostri risparmi. E il momento di stare più attenti è proprio quando l'investimento sembra "sicuro e garantito".






martedì 3 agosto 2010

Rassegna Stampa: Repubblica 4 aprile 2010

Questo articolo parla di una "class action", ma ciò nonostante su alcuni siti web circola una smentita di FMR ART'E' in cui si afferma che non sarebbe in corso nessuna class action. Al di là dell'ipotesi di una azione legale collettiva contro questa azienda, che va sicuramente confermata, i dati rilevanti di questo articolo rimangono.
Secondo l'avvocato Giulio Volpe, che non è l'ultimo arrivato, ma "esperto di diritto dell'arte, ex consigliere del ministro dei Beni Culturali Antonio Paolucci e docente in vari atenei", dopo aver acquistato libri da FMR ART'E' esiste il rischio "che tali opere di alto artigianato, definite d'arte, non abbiano un vero mercato".
Ovviamente ognuno è libero di correre i rischi che crede e di spendere i soldi come meglio gli pare, ma è importante che prima di fare un acquisto tutti i rischi siano chiari e compresi dall'acquirente, che poi deciderà se si tratta di rischi accettabili.
Di seguito l'articolo di Repubblica e la smentita di FMR / ART'E' - leggeteli e fatevi la vostra opinione.



Rassegna Stampa: Repubblica 19 aprile 2009



Questo articolo merita di essere segnalato per una dichiarazione molto importante di Fabio Lazzari, vice presidente di FMR e direttore artistico di ART'E'.


"il valore di un oggetto d'arte è soggetto alle variazioni di mercato. Quest'anno i prezzi sono crollati del 40%"

Detto in altre parole: diffidate da chiunque vi prospetti dei libri d'arte come un INVESTIMENTO SICURO o come un BENE RIFUGIO, soprattutto se è un venditore/promoter di ART'E' che dice cose contrarie a quelle affermate dal direttore artistico e vicepresidente della sua azienda. Il massimo responsabile artistico di FMR/ART'E' ha confermato che i libri d'arte non sono al di sopra delle variazioni di mercato, ma in alcuni casi addirittura ne risentono più di altri beni, visto che all'epoca della pubblicazione di quell'articolo altri settori merceologici erano ugualmente crollati, ma non fino al -40%".

E' importante sapere che comprando un libro d'arte il suo valore può arrivare quasi a dimezzarsi nel giro di un anno, con buona pace delle garanzie date dai venditori per invogliare all'acquisto.

Di seguito l'articolo in questione.





Striscia la notizia 20 aprile 2010 - servizio su FMR ART'E'

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